Black Strato
Fender Stratocaster American Deluxe con meccaniche autobloccanti e configurazione H/H di serie con manico in acero da 22 tasti, i pick up originali sono stati sostituiti con dei Di Marzio Evolution passivi splittabili come singoli con il pot dei toni, il battipenna è stato fatto su misura e la verniciatura in nero lucido (il corpo originale era natural) è opera di Davide Castellaro come il set up completo con rettifica di alcuni tasti e tiraggio del manico.
Questo strumento mantiene il caratteristico suono Fender Strato, ma i pick up Humbucker gli donano maggiore compressione e sustain. Lo utilizzo sopratutto per le sonorità “vintage”, il blues e il rock blues; l’accordatura è standard tuning e monta corde 0.10 – 0.46.
Jacaranda
Questa chitarra è stata realizzata dal laboratorio di liuteria Jacaranda di Milano con l’idea di creare uno strumento ibrido tra una Stratocaster e una Music Man: il manico è in acero da 22 tasti scavati e la paletta con configurazione 4 + 2, il ponte è un Schaller su licenza Floyd Rose ed i pick up in configurazione H/H sono due Di Marzio Evolution splittabili a singoli con il pot del volume, che è l’unico controllo oltre il selettore a tre posizioni presente sul corpo. La chitarra è stata successivamente rettificata e riverniciata in un argento con riflessi azzurri che sfuma nel nero da Davide Castellaro.È uno strumento molto versatile e adatto a tutti i generi, preciso e ben definito, non monta il coperchio molle sul retro per poter regolare l’inclinazione del ponte facilmente, l’accordatura è standard tuning e monta corde 0.10 – 0.46.
Mantra Thunderstorm
Questo strumento è il più vecchio della collezione, risale agli anni Novanta ed è un Frankenstein assemblato da Sandro Bonora (in arte Mantra), utilizzando un manico in acero di 22 tasti scavato in ogni tasto (scalloped) montato su un corpo già aerografato di tipo Jackson con una tempesta di nubi e fulmini, il ponte è uno Schaller su licenza Floyd Rose ed i pick up sono degli EMG attivi in configurazione H/H, il singolo centrale è disattivato. Lo strumento ha una buona versatilità su generi hard rock e metal ed è quello che ho più utilizzato in assoluto negli anni, perché è l’unica elettrica che possedevo nei primi anni di attività. L’amplificazione attiva è una scelta recente, essendosi danneggiata quella montata in origine. Molto simile a una chitarra Jackson, mantiene comunque una buona definizione sui puliti e un’ottima compressione sui distorti, risaltando parecchio le frequenze medie. I piloni del ponte sono stati sostituiti e ricementati perché ormai piegati dalle innumerevoli “dive bomb”. Lo strumento ha diverse ammaccature e non monta il coperchio molle sul retro per poter regolare l’inclinazione del ponte facilmente, le corde sono bloccate sul capotasto, l’accordatura è standard tuning e monta corde 0.10 – 0.46.
Post Apocalyptic Telecaster
Telecaster made in Messico relicata e customizzata per sembrare uno strumento post apocalittico scalfendo la verniciatura pesantemente e colando su più punti (comprese le meccaniche) vernice diluita, sono stati applicati finti ingranaggi su rondelle da ferramenta e sostituiti i pick up originali con dei Di Marzio passivi Humbucker al ponte e Minibucker al manico splittabili con il controllo toni.
Lo strumento mantiene il classico suono tagliente di una Telecaster ed è accordato in drop D con corde 0.10 – 0.46, è utilizzata molto nei progetti che necessitano un sound “alternativo” e ovviamente ovunque serva un’accordatura con sesta corda abbassata di un tono.
Guerrilla Frankenstein
Chitarra nata per scommessa (costruire uno strumento decente spendendo il meno possibile) con corpo realizzato in pioppo (legno molto economico e poco costoso) simile ad una Telecaster con un manico di una Strato degli anni Ottanta; i pick up sono attivi di marca non precisata in configurazione H/H, la verniciatura è stata brutalmente fatta a mano su un fondo bianco con delle bombolette spray alla nitro (infatti ha craquelure in molti punti), una spilletta dell’esercito è stata incastrata a martellate nel corpo e il simbolo dell’esercito americano è stato fatto con un pennarello indelebile con l’aiuto di uno stencil. Curiosa è la tracolla realizzata con una cartucciera cal. 12 da caccia, contente bossoli esplosi, adattata al corpo con due moschettoni e dei ganci.
Strumento molto scenico con un suono misto tra una Diavoletto e una Telecaster, monta corde 0.10 – 0.46 in accordatura standard.